Gli incentivi per l’Euro 6 stanziati dal governo per il mercato automobilistico hanno dato i primi frutti insperati, in un momento così difficile per l’economia italiana e mondiale. I dati di settembre infatti vedono una crescita del +9,5% rispetto allo stesso mese del 2019.

Incoraggianti dunque i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che segnalano un trend in crescita dopo mesi di cali pesantissimi. Sono infatti 156.132 le vetture immatricolate rispetto alle 142.532 dello stesso mese del 2019.

Aiuti dallo stato

A trainare il mercato sono appunto gli incentivi per Euro 6 con emissioni comprese nella fascia tra 91-110 g/Km di CO2. Si tratta di una misura inserita nel decreto Agosto, con il quale si istituiva un fondo di 100 milioni di euro che sono andati tutti esauriti già a metà settembre, segno anche delle difficoltà in cui versa il settore e della necessità di aiuti. Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere afferma che “i dati finalmente positivi, equivalgono a una cartina di tornasole che conferma l’efficacia della politica degli incentivi come strumento necessario per superare una crisi di mercato straordinaria”.

Mercato trascinato dai privati

I privati sono la fascia di acquirenti che ha risposto maggiormente agli stimoli derivanti dagli incentivi. La crescita a settembre è stata del 25% con un incremento di quota di oltre 8 punti, al 68,6%.

Tutte le alimentazioni tradizionali arrancano

Secondo i dati ministeriali, infatti, le vetture a benzina registrano un calo del 19,1%, scendendo al 32,8% del totale. Stessa quota delle vetture diesel che, con un calo del 3%, scendono al 32.3% del totale delle immatricolazioni. Stabile il metano, mentre cresce di un buon 8,2% il GPL e si attesa al 7,6% del totale.

Le auto green trainano il mercato automobilistico

La crescita più importante, quindi, si deve attribuire alle auto ibride ed elettriche. Si tratta di un vero e proprio boom, un +200% per le vetture ibride, plug-in ed elettriche che raggiungono rispettivamente il 20,6% (+13,4 di punti percentuali), l’1.8% e il 2.6% (più che triplicate rispetto al 2019) del totale del mercato.

Aria più pulita

Grazie a questo crescita esponenziale, la CO2 media delle nuove immatricolazioni subisce una flessione netta, attestandosi ad un -10,8% a 105,6 g/Km rispetto al 11,4 del 2019.

Quali segmenti hanno usufruito maggiormente degli sgravi?

Generalmente, e questo caso non fa eccezione, a beneficiare maggiormente di incentivi statali, sono i segmenti d’ingresso del mercato. Doppia cifra, infatti si registra per le city car del segmento A (+15%) e le utilitarie (+23,3%), il 17,8% e il 38,1% del totale.

Segmenti C e D penalizzati

Calo per station wagon e fuoristrada, mentre crescono berline, crossover, grandi monovolume e coupè.

In attesa di capire se si tratta di un trend duraturo o se c’è da attendersi una nuova frenata, a fronte della fine degli incentivi, risulta comunque evidente il cambio generazionale nelle abitudini di acquisto nel mondo dell’auto, sempre più in favore di scelte ecosostenibili.